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6. Pietraporzio

  Ritornati lungo l'arteria principale, si risale ancora la vallata fino a Pietraporzio. Appena oltre il paese, si segue l'indicazione sulla destra per la Borgata Castello (1.338 mt); in prossimità della frazione può iniziare l'escursione.
  Lungo il sentiero, si iniziano subito i primi incontri con Averle piccole, Beccafichi, Luì bianchi, Fanelli e, con un pò di fortuna, Venturoni. Il Lucarino nidifica irregolarmente, regolare è invece la presenza di Ortolano, Zigolo giallo e Crociere. Sulla sinistra, i contrafforti delle Barricate ospitano i voli dell'Aquila reale e dei Gracchi corallini. Il sentiero entra quasi subito in un vallone alla nostra destra, che ci porterà verso valle a percorrere l'interno della vasta pineta. Nocciolaie, Picchi muratori, Rampichini alpestri, Cesene (nidificanti in piccolo numero) sono tra le specie più rappresentative, insieme al più raro Fagiano di monte; nelle radure, capita sovente di incontrare Cervi e Caprioli. Il Picchio nero frequenta l'area al di fuori del periodo riproduttivo, l'Astore è invece presente tutto l'anno.
  Nei mesi invernali, non è raro scorgere il volo a farfalla del Picchio muraiolo alla ricerca di insetti tra le crepe delle baite e dei vecchi casolari.
  Il sentiero spazia ora su tutto il fondovalle e ci conduce alla piccola frazione di Moriglioni, da dove si può tornare indietro o proseguire, con un'altra ora di cammino, verso il Monte Arpet.

Pineta verso Moriglione (foto B.Caula) La mestosa sagoma del Monte Bersaio (2.386 mt) (foto B.Caula)


7. Bersezio

  Dai 1.600 metri di Bersezio, sono innumerevole i sentieri che possono portare gli escursionisti generici in aree incontaminate e suggestive d'alta quota. Per un birdwatcher, le osservazioni interessanti iniziano già a ridosso della strada statale. Lungo le acque torrentizie dello Stura si riproducono il Merlo acquaiolo e la Ballerina gialla, mentre i salici lungo le sponde risuonano dei canti di Beccafico e Zigolo giallo. Oltrepassata la frazione, le decadenti costruzioni in prossimità degli impianti sciistici ospitavano uno dei pochi siti piemontesi di Passera lagia; negli ultimi anni, la specie sembra essere scomparsa dall'area
  Un itinerario che può riservare una nutrita check list si snoda attraverso un ampio sentiero che parte sulla sinistra orografica della valle, di fronte al parcheggio per camper, e risale in direzione di una pineta attraversando una estesa zona di pascoli sassosi. Stiaccino, Culbianco, Verzellino, Fanello, Ortolano, Averla piccola sono le specie più comuni in quest'area, sostituite da Luì bianco, Crociere, Cincia dal ciuffo e Rampichino alpestre inoltrandoci nella pineta. Attraversando poi una fascia di Pino mugo, sarà facile sentire il canto della Bigiarella ed incontrare Merlo dal collare e Passera scopaiola.
  In alto, sopra le pareti rocciose, è probabile l'incontro con Gheppio ed Aquila reale. Nei prati sommitali è presente la Coturnice. Arrivati sul Colle di Terra Rossa, a 2.456 metri, lo sguardo verso il sottostante Lago Oserot, ci accoglie una chiassosa colonia mista di Gracchi alpini e corallini.

I colori autunnali al Colle del Puriac, 2500 mt (foto B.Caula) Verso il Colle di Terra Rossa, 2.450 mt (foto B.Caula)