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Testo di Luca Giraudo

Il Parco Naturale Alpi Marittime

Innanzitutto occorre dire che 24.000 ha della Valle Gesso sono protetti dal Parco Naturale Alpi Marittime, nato dalla fusione della Riserva Naturale del Bosco e dei Laghi di Palanfrè (Vernante, Valle Vermenagna) e il Parco Naturale dell’Argentera.

L’area protetta è nata in realtà intorno alla seconda metà del 1800 quando le popolazioni locali, intuendo la ricaduta che questo atto avrebbe potuto avere, cedettero al Re Vittorio Emanuele II tutti i diritti di caccia e pesca. Da allora, prima per gli ungulati selvatici presenti, poi per la grande ricchezza floristica e in fine per le importanti presenze avifaunistiche, questo territorio è oggetto di particolare interesse sia dal punto di vista scientifico che turistico. Dal 1995 porta il nome del parco regionale più esteso del Piemonte.

Come arrivare

Il centro abitato a cui fanno capo le valli Vermenagna, Gesso e Stura è Borgo San Dalmazzo; giunti in questa località provenienti da Cuneo o Boves occorre dirigersi verso la Francia per il Colle di Tenda ma, alla rotonda nei pressi di Roccavione, quella con l’arco in legno lamellare "la porta delle Marittime" bisogna proseguire diritto, in base alla indicazioni stradali "Valdieri" "Entracque".
Dopo alcuni chilometri, passati sotto un parasassi in prossimità di una strettoia della valle, si giunge ad Andonno; per raggiungere il sito dei monti del Cros occorre imboccare la stradina che sale sulla destra, appena prima di una curva a sinistra.
Per proseguire verso la testata della valle bisogna raggiungere prima Valdieri e poi si prosegue o diritti verso Sant’Anna e le Terme o a sinistra verso Entracque.

Quando andare
La primavera e l'estate sono le due stagioni in cui si avranno le maggiori soddisfazioni in campo ornitologico, con la possibilità teorica di poter osservare circa 100 specie nidificanti, alle quali si aggiungono nei periodi di passo alcune entità tipiche di ambienti più umidi o più mediterranei; ma anche l’autunno, con i suoi silenzi e i suoi colori, può regalare momenti indimenticabili con osservazioni interessanti e rare.

Ma, alle quote più basse, anche l'inverno può avere le sue sorprese, dal momento che spinge alcune specie montane a scendere di quota per trovare il cibo.

Inquadramento ambientale
La Valle Gesso, interamente compresa nelle Alpi Marittime, è sicuramente più conosciuta per la quantità di camosci e stambecchi e per la ricchezza floristica, piuttosto che per l'avifauna presente.

In realtà ospita durante la stagione riproduttiva una grande varietà di specie che abitano tutti gli ambienti, da quelli cacuminali poveri e altamente selettivi a quelli di fondovalle, più caldi e diversificati, passando attraverso le praterie di quota, i boschi di faggio e la campagna coltivata.

Questa diversità è dovuta in primo luogo all’origine e composizione geologica di queste montagne, caratterizzate da un’orografia estremamente accidentata, che permette l’esistenza di numerosi microambienti, colonizzati da differenti tipi di vegetazione.

Il nucleo centrale della valle è costituito da rocce magmatiche e metamorfiche, particolarmente dure e quindi difficilmente erodibili, che hanno prodotto nei millenni una morfologia aspra, caratterizzata da pareti verticali e quasi prive di vegetazione, grandi estensioni di detriti a grossi blocchi e praterie di versante ripide e poco estese, sulle quali riescono a vivere poche specie vegetali. In questo settore troviamo la più alta cima della Alpi Marittime, l’Argentera (3297 m s.l.m.).

Attorno al nucleo centrale si è posizionata durante l’orogenesi alpina una fascia di rocce sedimentarie a composizione prevalentemente calcarea, la cui morfologia differisce notevolmente da quelle cristalline, e cioè con versanti verticali frammentati opposti a versanti dolci che permettono la formazione di estese praterie di quota ricche di specie vegetali.

Anche l’esposizione dei versanti influenza la vegetazione, e quindi la fauna presente, basti pensare che in questa valle esistono ancora i più meridionali ghiacciai alpini, ormai ridotti a poca cosa, e le estensioni di tundra alpina poste intorno ai 2500 m s.l.m. spiegano la presenza di un interessante relitto glaciale, anch’esso ai suoi limiti meridonali: la Pernice bianca.

Pernice bianca Lagopus mutus maschio in muta preriproduttiva; prezioso relitto glaciale, qui ai limiti meridionali dell'areale (foto M.Mendi) Il Lago delle Portette (2535 m s.l.m.) a maggio, ancora coperto dal ghiaccio (foto B.Caula)

La Valle Gesso è formata da numerosi valloni principali, che si aprono a ventaglio a partire dal ramo principale all’altezza di Valdieri; l’esposizione prevalente è un Nord-Sud, con pendii rivolti quindi a Est e Ovest, mentre le aree più esterne hanno versanti rivolti a Sud e Nord.

Come si può intuire tutte queste caratteristiche del territorio influiscono sulla fauna presente, selezionando indirettamente la diversità delle specie avicole, in particolare quelle che si nutrono di insetti e di semi raccolti al suolo.

Il massiccio dell'Argentera (3297 m) visto dalle Gorge della Reina, sopra Entracque (foto B.Caula) Lago di Valscura (2274 m s.l.m.) Una delle mete più belle e frequentate della Valle Gesso (foto B.Caula)