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Testo e foto di Cristina Riba e Fabrizio Blangetti
SCOZIA
10-24 luglio 2005
Note:
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itinerario |
L'amore per il Nord ci ha condotto in Scozia quest'anno. In 14 giorni abbiamo cercato di far convivere le nostre passioni naturalistiche con quelle culturali e alla fine ne è uscito un bel mix.
Partiamo il 10, dopo mesi di sogni e di preparativi, con il volo Bergamo-Prestwick (80 km a sud di Glasgow) con Ryan Air. Atterriamo in terra scozzese in una bellissima giornata di sole
e andiamo subito alla ricerca della nostra autovettura (prenotata via internet). Nel parcheggio dell'aeroporto vediamo la nostra prima Ballerina nera.
Con qualche difficoltà riusciamo a caricare i bagagli nell'automobile (certo non siamo ai tropici e quindi bisogna avere con sè il guardaroba per le quattro stagioni!).
L'impatto con la guida a sinistra non è semplice: cambiano le prospettive esterne (da che parto sto?) ma anche quelle interne (ma dove è il cambio?!). Comunque dopo un po' di chilometri la confidenza con l'ambiente e con il mezzo aumentano.
La nostra prima tappa è la graziosa cittadina di Helensburgh che sarà la nostra base nei prossimi due giorni.
Arriviamo al "nostro" bed & breakfast (prenotato dall'Italia via internet come tutti i successivi) e facciamo subito conoscenza con la calda ospitalità scozzese.
Il bicchierino di whisky offerto dal proprietario ci scalda lo stomaco vuoto e ci "prepara" alla cena. Mangiamo il nostro primo fish & chips sul molo in compagnia di Corvi, Gabbiani Reali Nordici, Zafferani e Mugnaiacci,
mentre la colonna sonora ci viene offerta dalle Taccole e dalle Beccacce di mare. Nella spiaggia vediamo anche qualche Edredone.
Una cosa ci stupisce gradevolmente; qui i giorni sembra non finiscano mai: alle 23 c'è ancora luce e alle 4 del mattino è nuovamente chiaro.
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dintorni Helensburg dopo il tramonto |
Il giorno 11 il tempo è ancora buono, dedichiamo la mattina alla visita della città di Stirling con annesso castello. Quattro vocianti Gheppi gettano scompiglio fra i Ballestrucci.
Dopo pranzo attraversiamo la regione del Trossachs dirigendoci verso il Loch Lomond. Questo è il territorio del primo parco nazionale scozzese. Durante il tragitto facciamo conoscenza con i toponimi scozzesi.
Costeggiamo vari lochan (laghetti) e loch (laghi o fiordi marini) tra cui il bellissimo Loch Achray. Nei dintorni di Balmaha sulle sponde del Loch Lomond vediamo uno Smeriglio in caccia.
Concludiamo la nostra prima giornata scozzese facendo ritorno ad Helensburgh.
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Loch Achray | Loch Lomond |
Il giorno successivo (12 luglio) lasciamo Helensburgh, dirigendoci a Nord, con destinazione Strontian.
Viaggiamo praticamente tutto il giorno, ma con moltissime tappe per ammirare paesaggi mozzafiato, cittadine a misura d'uomo e monumenti ricchi di storia e fascino.
Buona parte dei chilometri (ops.. miglia) percorsi nella giornata sono stati fatti su stradine secondarie ad una sola corsia. Queste strade, le nostre preferite, ti obbligano a viaggiare lentamente
e quando incontri altre vetture ti costringono a fermarti o rallentare per passare o lasciar passare gli altri automobilisti che passando salutano SEMPRE con un cenno della mano.
Sono le strade ideali per chi non ha fretta e per chi vuole godersi l'ambiente circostante. Costeggiamo quindi tutto il Loch Long, la parte settentrionale del Loch Lomond e il Loch Tulla entrando quindi nelle Highland.
La strada sale e scende continuamente; enormi valloni si aprono continuamente davanti a noi ed un solitario suonatore di cornamusa rende ancora più magica la "super view" che si presenta ai nostri occhi.
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Cornamuse e Loch Tulla |
L'ambiente è dominato dal verde delle brughiere e dal blu dei loch.
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Lochan Nah Achlalse |
Attraversiamo la bellissima e maestosa valle del Glen Coe (per gli amanti di Harry Potter la capanna di Hagrid era qui!) con i suoi toponimi gaelici carichi di fantasia come quelli di alcuni monti: il Grande Pastore di Etive e le Tre Sorelle.
Nel frattempo il clima è peggiorato, visitiamo Fort William e giungiamo infine a Glenfinnan sulle rive del Loch Shiel. L'antica statua di un Highlander domina il loch dall'alto mentre alle spalle la valle è dominata dal vecchio viadotto ferroviario.
Si vedono pochi uccelli, ma come dispiacersene davanti ad uno spettacolo simile?
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Loch Shiel a Glenfinnan |
Lasciamo il Loch Shiel perchè le ore scorrono inesorabili e ci dirigiamo verso Strontian. Imbocchiamo decisi una piccola strada che costeggia il Loch Eil, ma dopo una decina di chilometri siamo nuovamente fermi... perchè notiamo sull'acqua dei puntini bianchi e neri.
Ci fermiamo, cercando di sistemare la macchina alla meno peggio (nelle strade ad una corsia sola il problema è anche trovare dei punti dove lasciare l'auto), montiamo il cannocchiale e vediamo le nostre prime Urie e Gazze marine (un centinaio per ogni specie).
Nonostante il tempo inclemente ed il forte vento ci godiamo lo spettacolo... condito dalle onnipresente Beccacce di mare e da qualche Culbianco.
Dopo un po' decidiamo di ripartire giungendo dopo un'altra ora a Strontian, paesino adagiato sul Loch Sunart, (località famosa nel mondo dei chimici perchè qui è stato trovato per la prima volta l'elemento chimico dello Stronzio) dove rimarremo per altri due giorni.
Il 13 luglio abbiamo in programma una visita all'isola di Mull. Partiamo di buon ora al mattino in direzione di Lochaline da cui partono i traghetti della Caledonian MacBrayne per Mull (circa 15 minuti di navigazione - per orari e tariffe http://www.calmac.co.uk).
La strada tra Strontian e Lochaline è degna delle nostre migliori strade alpine. Lungo il percorso vediamo qualche Culbiano, Merlo dal collare e Pispola.
Giunti a Lochaline, nell'attesa di imbarcarci, vediamo Sterna comune e Sterna codalunga. Dopo aver salpato, prendiamo "possesso" del ponte del traghetto e da qui vediamo,
dolcemente cullate dalle onde alcune Urie. Il miglior colpo in questi quindici minuti è però l'avvistamento di un paio di Berte minori atlantiche.
Giunti sull'isola, iniziamo il nostro giro privilegiando la parte nord. Purtroppo una sola giornata non è sufficente per compiere il giro completo, del resto
bisogna sempre avere qualche motivo per ritornare in un posto... (nel nostro caso, lungo il viaggio, diventeranno molti).
L'isola di Mull è uno dei siti di nidificazione dell'Aquila di mare. Purtroppo non avendo prenotato ci è impossibile arrivare al Loch Frisa.
Una sosta lungo la strada ci regala una trentina di foche grigie, qualche Oca selvatica, Edredoni ed una Sula.
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Loch Mishnish | Dervaig |
Continuiamo il nostro tour lasciandoci alle spalle un paio di loch (in uno di questi moltissimi Gabbiani reali nordici intenti a lavarsi) per giungere infine, per pranzo, in uno dei posti più belli da noi visti in Scozia: Calgary Bay. Prati costellati da margherite in fiore, spiaggia di sabbia bianca ed infine un mare azzurro-verde offrono uno scenario indimenticabile... Nelle pareti delle dune nidifica il Topino, mentre in quelle rocciose vi abita il Corvo imperiale...
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Calgary Bay |
Proseguiamo il nostro giro, fermandoci di quando in quando ad ammirare il paesaggio. Una di queste fermate ci frutta Fanello nordico, Culbianco, un buon numero di Smerghi minori, abbondanti Edredoni in abito eclissale, qualche Uria e Gazza marina ed un paio di Chiurli maggiori.
Purtroppo le ore scorrono inesorabili e dobbiamo concludere il nostro giro per andare a prendere il traghetto...
Lungo il viaggio di ritorno verso Strontian osserviamo un paio di Beccacce, qualche Saltimpalo ed un buon numero di Organetti.
Il giorno successivo (14 luglio) lasciamo Strontian per dirigerci verso Mallaig da cui prenderemo il traghetto che ci condurrà nell'Isola di Skye.
A pochi chilometri da Strontian un cartello indicante un percorso naturalistico (Suaineart) e un'abbondante colazione scozzese ci fanno venire voglia di fare due passi.
Dopo una mezzora di cammino giungiamo ad un capanno (una meraviglia di capanno!) dal quale vediamo pochi uccelli (qualche Beccaccia di mare, Airone cenerini, Corvo imperiale, Poiana), ma ci godiamo in tutta tranquillità
una trentina di Foche grigie dolcemente adagiate sugli scogli.
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Bosco di betulle | ... vista dal capanno |
Continuiamo il nostro viaggio, sempre costellato di numerose fermate. Ad Arisaig l'ambiente è dominato dalle spiagge di sabbia bianca e qui vediamo il nostro primo Spioncello marino del viaggio.
Giungiamo infine a Mallaig sotto una pioggia battente. L'umidità ci penetra nelle ossa e così, dopo aver visto arrivare il treno a vapore (The Jacobite gemello del treno di Harry Potter), che collega Fort William a Mallaig ci rifugiamo in bar a gustare le specialità scozzesi.
Il tempo è veramente pessimo, dopo un'ora di attesa ci imbarchiamo sul traghetto che ci porterà ad Armandale nella parte sud dell'isola di Skye (mezzora di viaggio).
Nonostante il tempo pessimo saliamo sul ponte del traghetto potendo così osservare Sule, Gazze Marine, Urie, Pulcinelle di Mare, Marangone dal ciuffo e nuovamente cinque Berte minori atlantiche.
Sull'isola di Skye il tempo non migliora anzi, riprende a piovere. Del resto il termine norreno da cui deriva il nome dell'isola significa "isola delle nuvole".
Purtropo a causa del tempo non riusciamo a godere molto del paesaggio che ci circonda... anche se un arcobaleno ci accoglie a Portree centro principale dell'isola.
Giungiamo infine a Uig nella parte nord dell'isola, dove rimarremo per i prossimi due giorni. Dalle finestre del pub del paese affacciato sulla baia ci godiamo il paessaggio della profonda insenatura che caratterizza la baia di Uig,
il tutto condito da una foca grigia, qualche Sula, Gazza marina, Zafferano, Mugnaiaccio. Nel prato e nella siepe dietro il B&B vediamo Fanello nordico e Forapaglie.
Il giorno 15 abbiamo in previsione di gironzolare un po' per l'isola. Non piove più, ma le nuvole sono molto basse e non ci permettono di ammirare le montagne dell'isola. Ci dedichiamo alla parte nord dell'isola.
Star della giornata non sono tanto gli uccelli quanto l'avvistamento di almeno cinque squali elefanti (basking shark). Impressionante la vista della loro lunghezza (dai 9 ai 12 metri).
Per due di questi riusciamo a vedere anche parte della testa emersa e intuiamo l'apertura dell'enorme bocca che filtra il plancton.
Per quanto riguarda gli uccelli vediamo una Pulcinella di mare, un buon numero di Sule che offrono lo spettacolo delle loro azioni di pesca, Urie, Gazze marine.
Nella baia dominata dai ruderi di un castello ammiriamo le evoluzioni dei Fulmari, un Pellegrino ed alcune Urie nere agitate dalla presenza degli squali in acqua.
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Gavina |
E' un peccato che il tempo non sia dei migliori perchè a livello paessaggistico l'isola è notevole costellata come è di loch, ruscelli e piccole cascate che precipitano in mare dalle alte scogliere.
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Old Man of Storr |
Il paesaggio modellato dall'azione dei ghiacci sembra uscito da un libro di geologia. La scogliera migliore, per quanto ci riguarda, è quella di Kilt Rock formata da basalto colonnare.
Terminiamo il nostro viaggio al castello di Dunvegan. Anche oggi il nostro incontro con l'Aquila di mare è fallito.
Il giorno successivo (16 luglio) lasciamo l'isola utilizzando lo Skye Bridge e ci dirigiamo verso nord senza però non aver prima visitato l'Eilean Donan Castle.
Oggi ci sono parecchi chilometri da fare e nel nostro viaggio verso nord accompagnato da nuvole e pioggie facciamo solo qualche breve fermata. Una di queste è al Beinn Eighe Visitor Centre.
Questo centro visite, dell'omonimo parco, è un ottimo diversivo nelle giornate piovose anche per famiglie con bambini. Numerose sono gli spunti di attrazione presenti (geologia, botanica, fauna del parco, piccoli esperimenti ecc.).
Facciamo anche una breve passeggiata nel sentiero naturalistico dietro il centro visite e qui vediamo Regolo, Rampichino, Cincia Mora, Fanello Nordico e Picchio Muratore.
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albero monumentale a Loch Maree |
Riprendiamo il nostro viaggio e giungiamo infine ad Aultbea dove dormiremo una notte prima di arrivare a Scourie.
Il 17 luglio ripartiamo puntando la macchina sempre verso nord. Vogliamo arrivare a Scourie che ci fornirà la base per andare sull'isola di Handa.
Nei dintorni di Aultbea, a Mellon Charles, vediamo la nostra prima Strolaga minore a pochi metri dalla spiaggia. Non riusciamo nè a fare fotografie nè a uscire dalla macchina perchè piove a dirotto.
Dopo alcuni chilometri arriviamo alla Gruinard Bay. Prima di arrivare alla baia ci fermiamo una buona mezzora ad ammirare il paesaggio dalla strada panoramica.
Scendiamo dalla macchina coprendo noi stessi e le attrezzature con impermeabili! La baia è dominata dalla spiaggia di sabbia bianca...
Vicino alla riva contiamo un buon numero di Smerghi minori (circa 15) e un bel gruppo di Strolaghe mezzane (10). Oltre a queste vediamo anche Sula, Edredone, Cormorano e Mugnaiaccio.
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... acqua ovunque | Gruinard Bay |
Scesi nella baia, facciamo una breve passeggiata nella spiaggia dove strani giochi di sabbia e acqua hanno formato i "ripple mark". Il verso delle strolaghe risuona magicamente nella baia...
L'area intorno all'isola di Gruinard è anche l'ultima occasione di avvistare l'Aquila di mare. Purtroppo il tempo non migliora...
Facciamo l'ultimo tentativo su un promontorio che si affaccia sull'isola... una sagoma scura in lontananza si allontana dall'isola con profondi e potenti battiti d'ala inseguita da alcuni gabbiani.
Il quasi certo incontro con l'Aquila di mare, lascia l'amaro in bocca e non è sicuramente dei migliori, l'identificazione è più legata al fatto che non poteva essere altro piuttosto che ad un oggettivo riconoscimento...
Per pranzo siamo ad Ullapool. Mangiamo in compagnia dei Corvi e dei gabbiani. Un bel gruppo di Oche del Canada attraversa il loch sottostante.
Giungiamo infine a Scourie e decidiamo di andare a Tarbet per prendere informazioni per il giorno successivo per l'escursione all'isola di Handa (le barche partono tutti i
giorni dall 9.30 alle 14.00 (esclusa la domenica), ogni mezzora, tempo permettendo. E' possibile fare ritorno dall'isola fine alle 17.00. Non è necessaria la prenotazione.).
Mentre ammiriamo da lontano l'isola vediamo Mugnaiaccio, Zafferano e il nostro primo Stercorario Maggiore. In un loch a bordo strada vediamo una sonnecchiante e confidente Strolaga Minore.
Alla sera una scena curiosa si presenta ai nostri occhi. Nel piccolo campo da calcio di Scourie una squadra di una quarantina di Beccacce di Mare affronta in un'improbabile partita a calcio un gruppo di gabbiani.
Le due "squadre" sono schierate rigorosamente nel proprio campo!
Il mattino successivo (18 luglio) il clima è tornato ad essere sereno; Eolo ascoltando le nostre "preghiere" ha spazzato via le nuvole e quindi si può andare sull'isola di Handa.
Di buon'ora siamo al molo di Tarbet e prendiamo il motoscafo che ci porterà sull'isola. La traversata (circa 15 minuti) è "simpatica": chi sta davanti e ai lati si fa la doccia con le onde del mare, gli altri (asciutti) "crepano" dalle risate.
Sbarchiamo sull'isola gestita dallo Scottish Wildlife Trust, e una guida dell'ente ci conduce ad un piccolo rifugio per alcune note introduttive.
Terminata l'introduzione, ciascuno è libero di muoversi come meglio crede all'interno dell'isola anche se non si possono abbandonare i sentieri.
Il giro dell'isola è di circa 6 km, ma ciascun metro percorso gratifica la vista e l'anima del visitatore.
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sentiero sull'isola di Handa | falesia dell'isola di Handa |
La prima parte è dominata dalle praterie battute dal vento ed ospita un buon numero di Stercorari maggiori e Labbi (prevalenza di fase scura su quella chiara).
Proseguiamo a fatica lungo il sentiero. Non si tratta di fatica fisica, ma mentale: vorremmo stare delle ore a godere delle evoluzioni aeree degli Skuas...
Dopo alcuni chilometri arriviamo alle scogliere. Vertiginose pareti verticali di 130 metri si affacciano sul mare.
Le pareti, per noi umani inospitali e pericolose, sono invece fonte di vita nuova per gli uccelli.
Migliaia di coppie hanno trovato la loro dimora sulle pareti rocciose, Fulmari, Gazze Marine e Urie occupano ogni minima cengia o fessura presente nella roccia. Nei piani alti, invece, dimora la Pulcinella di mare con il suo nido scavato nella terra...
Una enorme comunità cittadina si presenta davanti ai nostri occhi, e come tutte le comunità anche questa è rumorosa: giovani uccelli reclamano il cibo ed indaffarati genitori fanno la spola tra il nido ed il mare.
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falesia dell'isola di Handa | Urie | |
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Mugnaiaccio | Uria e Gazza marina |
A tratti il mare è puntinato di bianco... e si vedono tuffi di Sula (non nidifica nell'isola).
Dopo circa 2 ore riusciamo a separarci dalla zona denominata Baia delle Pulcinelle e riprendiamo il nostro giro con le orecchie ancora piene del frastuono della colonia.
Nelle pareti occidentali dell'isola nidificano ancora Marangoni dal ciuffo e Gabbiani Tridattili... nei prati rivediamo i Labbi, Culbianco e Pispola mentre in una piccola baia due Foche grigie si fanno cullare dal mare.
Lasciamo a malincuore l'isola facendo ritorno al B&B vedendo ancora lungo il tragitto due Strolaghe minori.
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le falesie che ospitano le colonie | isola di Handa vista da Tarbet |
Il 19 luglio lasciamo Scourie nuovamente con il brutto tempo. Con oggi inizia il nostro ritorno verso sud. Nei dintorni di Inverness vediamo un Nibbio reale mentre nella cittadina rivediamo i rondoni.
Nel primo pomeriggio giungiamo nella valle dello Spey e nei dintorni di Aviemore facciamo una bella passeggiata nella tenuta Rothiemurchus (http://www.rothiemurchus.net/) attorno al Loch An Eilein (circa 5 km).
Il bosco che circonda il lago è molto bello e caratterizzato da un sottobosco di felci e muschi e da alte conifere, alcune delle quali anche secolare. Durante la passeggiata ci imbattiamo in un paio di alberi che sembrano cantare, carichi come sono di
Cincie dal ciuffo, Cincie More, Codibugnoli, qualche Rampichino, Cinciarella e un gruppetto di circa 13 Crocieri. Da un'analisi fatta sul campo (becco molto massiccio), dal confronto con un birder locale e dall'analisi delle
foto (grazie a Bruno e Luca) possiamo dire che si tratta di Crocieri di Scozia (Loxia Scotica).
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il bosco di Rothiemurchus |
Terminata la passeggiata giungiamo in serata al nostro B&B di Insh località nelle vicinanze di Kingussie.
Il giorno successivo (20 luglio) il clima è molto nuvoloso e la temperatura non troppo alta.
Dedichiamo la mattinata alla visita della zona del Loch Garten famosa area protetta, gestita dalla RSPB, istituita ai fini di proteggere il Falco pescatore.
Il nido è visibile dal centro visita (dotato anche di telecamere puntate sul nido). A differenza di quanto si possa pensare non è posto sulle sponde del lago e sinceramente
ci ha un po' deluso. E' comunque un posto da visitare soprattutto per il ruolo didattico e la sensibilizzazione dell'opinione pubblica.
Purtropo quest'anno la nidificazione non è andata a buon fine.
Vediamo comunque la coppia difendere il nido da un terzo Falco pescatore intruso. Dal centro visita vediamo molto bene anche due Scoiattoli Rossi attirati
dalle mangiatoie destinate agli uccelli. La presenza dei due scoiattoli non è accettata da tutti tantè che un Picchio Rosso Maggiore cerca di cacciare uno di questi attaccandolo.
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la coppia di Loch Garten difende il nido | Falco pescatore a Loch Garten |
Nel loch troviamo due Quattrocchi con giovani al seguito.
Dopo aver constatato l'impossibilità di salire sul plateau del Cairngorm, che non vedremo causa nebbia, concludiamo la giornata nella zona della riserva naturale Insh Marshes gestita anch'essa dalla RSPB.
Nel Loch Insh vediamo alcune Oche del Canada, due Strolaghe minori, una trentina di Beccacce di Mare.
Dai capanni della riserva vediamo poco, alcuni Migliarini di Palude e un gruppetto di caprioli. I capanni però sono comodi e ben strutturati, mai visto altri capanni con poggiapiedi e ne approfittiamo per riposare un po'.
In serata facciamo una visita ad un altro sito occupato da una coppia di Falchi Pescatori. (non rivelerò il nome del luogo a causa della delicatezza del posto e della situazione)
Il nido è in una posizione fantastica, molto più naturale del Loch Garten.
La coppia sta allevando due giovani, già in grado di volare, ma che rimangono comunque nelle vicinanze del nido.
Non ci sono parole per descrivere l'incontro con questi animali...
I giorni successivi non offrono più grossi spunti a livello ornitologico. Attraversiamo e visitiamo paesi e città più o meno grandi.
Il nostro viaggio toccherà ancora la città di Saint Andrews, sede della più antica università di Scozia e del famoso campo di golf al mondo, quindi la capitale Edimburgo, città vivace e dinamica.
Pensando ora al nostro viaggio in Scozia possiamo dire che abbiamo apprezzato tutto di quella terra.
Il cibo non è poi così male, la gente è cordiale e disponibile ed i paessaggi lasciano a volte senza fiato:
brughiere, laghi, ruscelli, mare, scgliere a strapiombo sul mare e forme geologiche a volte bizzarre a volte maestose
lasciateci dai ghiacci che furono ti fanno amare ogni angolo di questa terra.
Fabrizio Blangetti e Cristina Riba |
Cervasca (CN) |
Italy |