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Testo e foto di Paolo Marotto

Note:
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La vacanza non era finalizzata al birdwatching, ma come resistere al richiamo della natura di fronte ad un'infinità di piccole lagune e stagni retrodunali (miracolosamente sopravvissuti alla speculazione e alle bonifiche), a Km di coste ricoperte di macchia mediterranea, a spiagge deserte ed interminabili, a solitarie calette , imponenti falesie, steppe, colline, montagne, gole calcaree ornate di lecci e carrubi secolari, corbezzoli e querce da sughero piegate dal maestrale?
Un mondo affascinante, in parte ancora intatto e forse sotto certi aspetti pericolosamente vulnerabile; sicuramente impossibile da descrivere in poche righe .

20/9/2005
Sbarchiamo di mattino presto al porto di Olbia ed è ancora buio. Percorsi pochi km ci sentiamo completamente rapiti dall’armonia di profumi della macchia che si risveglia.

Questo profumo è come un riassunto della natura mediterranea, è il respiro e l’anima della Sardegna, un condensato di tutte quelle emozioni che potrai cogliere se solo saprai apprezzarle. E’ presto per presentarci al nostro agriturismo a Posada. Decidiamo per una breve sosta nei pressi di Budoni, località famosa per la sua spiaggia e per l’estesa pineta costiera.
Il benvenuto lo riceviamo dallo sgraziato ma graditissimo richiamo del pollo sultano che si leva dal fitto canneto dello stagno a ridosso della spiaggia .
Schiarisce un po’; 4 grillai cacciano sul canneto e lentamente si spostano verso l’entroterra; un lodolaio sbuca velocissimo dalla pineta e punta sulla spiaggia bianca e deserta; una palla rossa di fuoco si alza dal mare.
Raggiungiamo il nostro agriturismo situato a mezza costa su di una altura. Sulla strada sterrata che conduce al cancello una folta brigata di pernici sarde si invola al nostro arrivo.
Qui a Posada l’omonimo rio che scende dal bellissimo lago sovrastante, rende la zona molto fertile.
Alle spalle del paese, ovunque, piccoli stagni, canneti , incolti ed una estesa palude retrodunale, con tanto di sentieri naturalistici.
Nei campi osserviamo storni neri, tottaville, passere sarde, zigoli neri, strillozzi e qualche passera lagia , uno sparviero dal piumaggio molto scuro in caccia, gheppi, poiane e moltissime taccole.
Vediamo anche un picchio rosso (probabilmente della ssp sarda)
Decidiamo di trascorrere la nostra mattinata sulla famosa spiaggia di S.Teodoro (La Cinta) .
Questa spiaggia lunga 5 km, è costituita da una stretta lingua di sabbia che separa l’esteso stagno di S.Teodoro dal mare .
Tra i numerossissimi uccelli presenti, sicuramente i più appariscenti sono i fenicotteri. Stormi di questi uccelli sono osservabili con facilità anche dalla spiaggia (per la gioia dei pochi bagnanti settembrini).
Osserviamo anche un discreto numero di specie di limicoli: chiurli, piro piro piccoli, pettegole, pantane, piovanelli tridattili e fratini sulla spiaggia.
Un interessante incontro lo abbiamo con un falco pescatore che per quasi mezz’ora caccia vicinissimo a noi .
Presenti parecchie folaghe, germani e 2 alzavole .
Moltissimi aironi bianchi maggiori alcuni cenerini e garzette.
Tuffetti e svassi maggiori sono piuttosto numerosi e tra loro contiamo anche ben 8 svassi piccoli; i marangoni dal ciuffo insieme ai cormorani sostano sulle pietre che sporgono dall’acqua.
Nella macchia e nei canneti occhicotti e magnanine e un usignolo di fiume.
Tra i rapaci ancora falchi di palude, poiane e gheppi.
Spostandoci poi più a sud, dopo Posada, incontriamo altre zone umide interessanti; osserviamo un volo di aironi guardabuoi, decine di garzette e un falco di palude in caccia e nei pressi di Capo Comino un gruppo di rondini montane.

21/09/05 La Costa Smeralda .

La zona regala poche soddisfazioni a chi cerca la vera natura; le residenze e gli hotel sono sicuramente inserite nel paesaggio e mantengono tutte un certa uniformità di stile “ falso mediterraneo”. A guardare bene, non esiste un angolo o una caletta veramente naturali…infatti troviamo una stradina sterrata in pessime condizioni, senza indicazioni turistiche che punta al mare, la imbocchiamo e dopo circa 1 km ci ritroviamo di fronte ad un portone blindato con carabinieri in tenuta da guerra che ci invitano a tornare indietro!
No! Sicuramente la costa Smeralda non è la Sardegna che cerchiamo!
Unica nota positiva l’osservazione di sterpazzola di Sardegna e alcune cinciallegre ssp sarda.

22-23-24-25 /09/2005
Decidiamo di dedicare alcuni giorni all’esplorazione del golfo di Orosei e dell’altipiano di Baumei organizzando alcuni trekking attraverso le numerose codule che portano alle cale e raggiungono il mare.

Prima di Dorgali osserviamo 2 aquile reali e nei campi molte tottaville e zigoli neri. Dei falchi di palude, probabilmente in migrazione, volano insieme alle aquile ed è strano osservare ucelli tipici di habitat così diversi volteggiare nella stessa termica.
Saliamo lungo una bella sterrata sulle pendici del monte Alidurri.
Osserviamo anche qui diversi rapaci e molti uccelletti tipici della macchia ,
Uno sparviero molto scuro caccia radente al suolo; osserviamo dei corvi imperiali, rondoni pallidi, diversi passeri solitari e dei venturoni corsi.
Nei campi incolti prima di raggiungere la spiaggia di Osalla notiamo molte tottaville .
Lungo il sentiero verso cala Sisine alcuni gracchi corallini (in Sardegna sono piuttosto localizzati) e ancora altre rondini montane. Osserviamo anche i voli rapidissimi dei piccioni selvatici che nidificano lungo le scogliere e quello del loro predatore: il falco pellegrino.
Alla sera ascoltiamo le pernici sarde richiamarsi.

26-7-28/09/05
Ci spostiamo sulla costa nord occidentale.
Capo Caccia – baia di Porto Conte – punta Giglio.

Soggiorniamo in uno splendido bed e breakfast a Porto Conte con terrazza immersa nel verde tutta per noi e vista che spazia su tutta la baia fino a Capo Caccia …un incanto, soprattutto all’alba e al tramonto!
Alcuni tratti della costa sono caratterizzati da falesie calcaree molto alte, boschi di pini (impianti) a ridosso dell zone meno esposte ai venti. Nell’interno zone piuttosto aride e calde con bassa e talvolta rada vegetazione e verso la Nurra estese coltivazioni di cereali
Le osservazioni anche qui sono state interessanti:
Capo Caccia, rondoni maggiori e un altro pellegrino e una berta maggiore.
Udiamo il richiamo di una Calandrella (?) nei pressi di Porto Conte, frosone, sterpazzola di Sardegna, passero solitario, magnanina sarda, piccione selvatico e a Punta Giglio numerose pernici sarde.
Vediamo anche alcuni migratori tra cui 1 culbianco, 2 stiaccini e 1 falco cuculo.
Sui mucchi di pietre nei campi è facile osservare anche a gruppi di 2 o 3 le civette.

Altipiano della Nurra – Stintino – Capo Falcone - stagni e saline.

Sull’altipiano 2 gazze (unica zona dove è presente questo corvide introdotto) 1 solitaria averla capirossa qui piuttosto comune in periodo riproduttivo, forse un grillaio, una ghiandaia marina ed un’upupa.
Le galline pratiole non le vediamo, bisognerebbe aspettare la sera, e neanche i calandri, osservati negli anni precedenti, ma in agosto.
Dal promontorio di Stintino (Capo Falcone) s’invola un falco della regina. Abbiamo anche la possibilità di confrontarlo affiancato a un pellegrino. Sulla punta della falesia due incontri inaspettati: 1 civetta a pochi metri ed 1 culbianco.
All’orizzonte, alcuni falchi di palude in migrazione sull’isola Piana.
Presso le saline di Stintino sostano diversi gabbiani corsi provenienti sicuramente dalla vicina colonia dell’Asinara, 1 totano moro ed alcuni beccapesci.

Lago di Baratz:
Facciamo tappa al lago di Baratz nei pressi di Fertilia .
Questa zona SIC meritava sicuramente una visita. Qui oltre ad alcuni esemplari di testuggine palustre troviamo una concentrazione incredibile di tuffetti: centinaia di individui stazionano nel bacino; sono presenti anche alcuni svassi maggiori, mestoloni , fischioni, alzavole e germani reali.
Tantissime gallinelle d’acqua e folaghe.

Strada panoramica Alghero-Bosa.

Anche questo percorso presenta tratti suggestivi caratterizzati da coste molto alte intercalate a piccole calette e spiaggie più estese .
Belle ed interessanti sono le alture nei pressi di Bosa.
Osserviamo marangoni dal ciuffo sulla costa ed 1 astore della ssp sarda lungo una deviazione che ci porta ad un antico villaggio nuragico.
Mentre gustiamo degli ottimi gamberoni alla malvasia in una capannina-ristorante nei pressi di capo Marongiu, conteggiamo circa 20 grifoni.
Qui nei campi circostanti osserviamo anche molte tottaville, storni neri, passere sarde, zigoli neri e qualche fanello.
Riusciamo a scorgere un’aquila reale e delle rondini montane in volo.
Lungo un sentiero che porta al mare un maschio di magnanina sarda molto confidente si fa contattare ripetutamente.
Nella zona vediamo anche 3 sterpazzoline, poiane, gheppi ed 1 piro piro piccolo che ci osserva da un masso che scende sul al mare.
Mentre rientriamo ci imbattiamo in 2 gruppetti di sparvieri probabilmente in migrazione.

Alla fine della nostra vacanza la check list comprenderà circa cento specie!…Non male per un viaggio di nozze!!