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Lunedì 5 Agosto

  Oggi vogliamo aggiungere un'altra perla alla check list, forse la più ambita da tutti i birder che si avventurano da queste parti: il Nibbio bianco.
  Grazie alle informazioni di Javier arriviamo di buon'ora in quella che dovrebbe essere una zona frequentata abitualmente dal piccolo rapace. Una piccola pineta ospita una colonia mista di Nibbi bruni e Cicogne bianche, con gli alberi quasi soffocati da grossi nidi di rami. Mentre le Cicogne si sono ormai allontante dalla zona, i NIBBI BRUNI sono presenti con numerosi individui, sia adulti che giovani ormai completamente sviluppati ma ancora in parte dipendenti dai genitori, come quello che con grida e sbattiti d'ali viene nutrito in cima ad un traliccio.
  Proviamo a cercare il Nibbio bianco lungo un versante della campagna ma inutilmente. In compenso passa un' AQUILA MINORE in fase chiara che scompare subito dietro i pini, poi numerose le UPUPE, le AVERLE CAPIROSSE e le GAZZE AZZURRE, il canto di un RIGOGOLO. Poi, finalmente, il primo NIBBIO BIANCO: a distanza, mostra il triangolo nero sulle primarie mentre il resto del corpo è molto chiaro, bianco nelle parti inferiori e grigio perla superiormente. Alterna brevi voli di caccia ad appostamenti sugli alti fili della luce. Troviamo un secondo individuo molto lontano in cima ad un grande traliccio, poi ecco un terzo animale. Più tardi ci addentriamo nella vasta pianura attorno a Trujillo, che ci accoglie quasi subito con un volo di sei OTARDE. Un po' ovunque i GRILLAI, sia posati sui fili che in volo, sempre molto diffidenti e difficili da avvicinare. In breve tempo annotiamo NIBBI BRUNI, NIBBI REALI (almeno tre), AVERLE MAGGIORI MERIDIONALI, AVERLE CAPIROSSE, gli onnipresenti GRUCCIONI, un voletto di PERNICI ROSSE ed una giovane ALBANELLA MINORE. Per finire, mentre il sole diventa sempre più implacabile, una giovane GHIANDAIA MARINA posata sulla recinzione di un vecchio cascinale.
  Nonostante il caldo, ci rimettiamo subito in viaggio: mentre stiamo raggiungendo Torrejon El Rubio, ci fermiamo per guardare un gruppo di sette CICOGNE NERE in volteggio con dei GRIFONI. Dappertutto spuntano rapaci: ora è la volta di due AVVOLTOI MONACI, a cui dedichiamo solo qualche secondo per la comparsa di tre AQUILE IMPERIALI!! Sono due adulti, scurissimi con molto bianco sulle spalle e sul bordo anteriore dell'ala, che volteggiano in compagnia del giovane dell'anno, molto diverso dagli adulti nel suo abito fulvo.
  Attraverso una sterrata a tratti difficoltosa (povera Multipla!), ci addentriamo in un selvaggio tratto di dehesa densamente popolata da AVVOLTOI MONACI. Tra i Passeriformi, CAPPELACCE DI THEKLA, UPUPE, un gruppo di un centinaio (!) di STRILLOZZI su un albero ed una coppia di MONACHELLE (della forma "a gola bianca") attorno ad una cascina.
  Dopo una cena "al volo", altrettanto veloce trasferimento (60 km!) per arrivare alle Gole del Tietar prima che faccia buio. Mancano pochi minuti alle dieci, il nostro obiettivo è già lassù, in alto sulle rocce: un fantastico maschio di GUFO REALE è in canto mentre l'oscurità sta avvolgendo ogni cosa. Per nulla turbato dalla presenza nostra e di un nutrito gruppo di birder spagnoli, continua imperterrito a lanciare il suo profondo "hu-hu" dalla sommità di un albero spoglio. La grossa e rotonda testa, incorniciata dai lunghi ciuffi auricolari, si muove tutt'attorno, visibilmente eccitato dagli insistenti richiami di un giovane che Igi individua posato su un grosso pinnacolo di roccia più in basso, quasi all'altezza della strada. E' ormai quasi completamente sviluppato, solamente la testa è incanutita da un rado piumino bianco grigiastro.
  Per finire in bellezza la serata, mentre il Gufo si sposta con un breve volo dall'albero ad una roccia, un veloce e guizzante SUCCIACAPRE COLLOROSSO passa con volo nervoso sopra la strada…

Martedì 6 Agosto

  Ritorniamo nella zona frequentata dal NIBBIO BIANCO. E' un rapace attivo soprattutto nelle prime ore del mattino, perciò siamo stati costretti ad un'altra levataccia, ma ne vale la pena: quasi subito incontriamo due esemplari in caccia a non molti metri dalla strada. Diffidenti, si allontanano subito, scomparendo dietro gli alberi. Un terzo esemplare è posato su un leccio. I grandi occhi con l'iride scura e le penne del dorso bordate di chiaro caratterizzano i giovani di questa specie.
  Poco più avanti, ecco la coppia già localizzata ieri: uno è posato sui fili della linea elettrica, l'altro si posa su un leccio, incurante per un po' del gruppetto di GAZZE AZZURRE che schiamazzano a pochi centimentri, finchè l'attacco più deciso di una, che lo colpisce con le ali, lo fa involare.
  Attraverso la città di Caceres ritorniamo all'Embalse de Guadioloba; lungo le sue sponde due PIOVANELLI PANCIANERA ancora in abito ed un FRATICELLO in volo surplace sull'acqua, poi l'inaspettato incontro con una magnifica AQUILA MINORE in fase chiara, posata a terra intenta ad asciugarsi al sole con le ali semiaperte. Facciamo qualche decina di metri lungo la riva facendo involare da dietro un dosso due enormi e bellissime OTARDE. Le PERNICI DI MARE sono sempre lì: sono almeno sette individui, tra cui alcuni giovani.
  Nel pomeriggio ci concediamo -finalmente!- un paio d'ore di sonno e di relax, in attesa dell'ora propizia per un nuovo incontro con il GUFO REALE.
  Questa volta arriviamo alle Gole del Tietar con largo anticipo: sono le nove ed il cielo è ancora illuminato dai raggi del sole che è appena scomparso dietro le creste. Alcuni GRIFONI sono già posati per la notte, due giovani CICOGNE NERE, dal collo brunastro, passano basse sul fiume concedendosi alla grande ai nostri binocoli, poi si vanno a posare su una cengia. Scrutando le rocce alla ricerca del Gufo reale, troviamo un maschio di PASSERO SOLITARIO ma non riusciamo a localizzare la MONACHELLA NERA che canta con insistenza.
  Nessuna traccia del "nostro" gufo, per fortuna uno dei birder spagnoli appostati pochi metri più in là ha la bontà di venirci a chiamare per uno spettacolo mozzafiato: su un grosso e contorto tronco che fuoriesce per alcuni metri dall'acqua è posato il giovane, che richiama con insistenza verso la femmina, appollaiata pochi metri più indietro tra gli alberi contro la sponda!. Gli occhi grandi ed arancioni controllano i dintorni, il piumaggio variegato e screziato si mostra in tutto il suo splendore quando allarga le ampie ali per un breve volo che la porta sulla sommità di un altro albero morto. Rimane posata lì per un bel po', in un posto certo inconsueto per un Gufo reale, a controllare a distanza il giovane. Gira la testa, gonfia le piume per riassettarsi il piumaggio, ce la guardiamo fino a notte, anche quando piano piano il giovane si sposta fin sulle rocce e lei lo segue.
  Ancora una volta, la notte di Monfrague ha ancora in serbo una sorpresa: sulla via del ritorno i fari della macchina illuminano un SUCCIACAPRE COLLOROSSO posato sulla strada asfaltata. Si lascia fotografre, poi decide che è meglio volare via….

Gufo reale Succiacapre collorosso

Mercoledì 7 Agosto

  Intera giornata dedicata alla visita de La Serena, la più vasta area steppica spagnola, con densità altissime di Otarde, Galline prataiole, Ganghe e Grandule. E' a meno di cento chilometri a sud di Monfrague, quindi facilmente raggiungibile partendo il mattino presto. Lungo la strada, nei pressi di Villanueva de La Serena, numerosi uccelli in volteggio ci indicano la presenza di una grossa discarica. Imboccata la stradina che porta all'ingresso della recinzione, rimaniamo senza fiato nel vedere i campi di stoppie letteralmente ricoperti di CICOGNE BIANCHE! Hanno passato qui la notte, in attesa di riprendere la migrazione verso ovest; il grosso dello stormo (600-700 individui!) è posato alla nostra destra, numerose altre sono all'interno della discarica.
  Guide alla mano, iniziamo a percorrere la parte più settentrionale de La Serena: quasi subito nove OTARDE che si involano ci fanno ben sperare. Purtroppo, la quantità di uccelli che incontriamo diminuisce con l'innalzarsi della temperatura. Qualche NIBBIO BRUNO, un paio di BIANCONI sui tralicci, due GANGHE in volo lontano, un OCCHIONE anche lui in volo a distanza, una GRANDULE ancora più lontana. Ci sembra inspiegabile l'assenza delle Galline prataiole, qui nidificanti con centinaia di coppie: l'unico segno di presenza della specie sono i resti di un individuo investito da un'auto.
  Lontano, nel cielo caldo e lattiginoso, un enorme e disordinato stormo (circa 500 individui) di CICOGNE BIANCHE in volteggio. Ci addentriamo nel cuore de La Serena attraverso una sterrata: quasi investiamo una GANGA che attraversa velocemente sulle corte zampe, il corpo largo e tondeggiante. Una piccola banda di PERNICI ROSSE si invola giù da un dirupo, più in là Michele fa involare un altro paio di GANGHE, un CAPOVACCAIO volteggia in lontananza. Proseguiamo: cinque GRIFONI in volteggio, un paio di AVERLE MAGGIORI MERIDIONALI, poi un CALANDRO a terra accanto alla strada. La giornata volge al termine: ci mettiamo quasi un'ora (!) per trovare la sterrata giusta che ci porta fuori dall'enorme steppa….

Cicogne bianche

Giovedì 8 Agosto

  Seconda "ascensione" al Castillo di Monfrague, per rapaci ma anche per scovare un lifer speciale: e' il Rondone cafro, specie nordafricana estremamente localizzata nel sud della Spagna. Siamo "in postazione" già nelle prime ore del mattino, in modo da non perderci nemmeno uno dei GRIFONI che iniziano a volteggiare attorno alle pareti. Lo spettacolo continua con il passaggio di qualche AVVOLTOIO MONACO (un paio davvero vicini), il nostro primo giovane CAPOVACCAIO, l'adulto di AQUILA REALE in volteggio per alcuni secondi sulla Pena Falcon, altri tre CAPOVACCAI (due adulti ed un giovane) posati lontano, giù in basso sulla riva del fiume.
  Sempre sul Tago, sono posate anche tre CICOGNE NERE, seguiamo a lungo con i cannocchiali le peripezie di un giovane GRIFONE che dopo avere risalito il pendio a piedi come un grosso pollo fa un paio di pericolosi "ammaraggi" prima di riuscire ad involarsi come si deve.
  La mia attenzione, però, è tutta rivolta ai voli di RONDINI, RONDINI MONTANE, RONDINI ROSSICCE, RONDONI e BALESTRUCCI alla non facile ricerca del "cafro". C'è anche qualche individuo di RONDONE PALLIDO e RONDONE MAGGIORE, ma è Michele che lo trova, scatenando l'agitazione generale. Eccolo, il RONDONE CAFRO, riesco ad inquadrarlo mentre saetta veloce tra numerosi Rondoni. E' più piccolo, con ali meno lunghe e con battiti più nervosi e frequenti; da sotto si vede la gola bianca mentre il groppone bianco ed il colore nero bluastro "da Balestruccio" del dorso si notano bene durante le altre tre-quattro occasioni nel corso della mattinata in cui torna a mostrarsi. Sulle pareti rocciose si posa per alcuni istanti un maschio di PASSERO SOLITARIO, poi l'occhio acuto di Igi trova due MONACHELLE NERE, lontane ma ben riconoscibili.
  Nel pomeriggio, andiamo a Torrejon El Rubio dove abbiamo appuntamento con Javier per visitare un paio di zone interessanti.
  La nostra guida ci porta lungo una sterrata da cui, lasciata la macchina e fatte poche decine di metri nella dehesa, si vede una fila di grandi tralicci, uno dei quali ospita un nido di AQUILA IMPERIALE IBERICA. E' enorme, usato da molti anni, ed è costellato da numerosi nidi sferici di Passera sarda. Ora è vuoto, ma sul traliccio accanto è posato il giovane; un altro è in volo più lontano, poi arriva un adulto che si posa sul traliccio accanto al primo.

Venerdì 9 Agosto

  Lasciato Michele al Castillo per un'altra mattinata di foto, noi ritorniamo a Torrejon El Rubio e ci dirigiamo attraverso la sterrata già percorsa nei giorni scorsi nella speranza di riuscire a filmare l'AQUILA IMPERIALE IBERICA. La fortuna ci viene subito incontro: la sagoma scura del grosso rapace si staglia contro il cielo dall'alto di un traliccio. E' un adulto che presenta l'area bianca sulle "spalle" molto estesa; lo osserviamo con tutta calma, poi proseguiamo gustandoci lo splendido ambiente che attraversiamo. Un NIBBIO REALE in volteggio anticipa una inconsueta concentrazione di avvoltoi, che ci insospettisce quando vediamo alcuni AVVOLTOI MONACI scendere di quota ed atterrare dietro ad un gruppo di lecci. Seguono altri monaci e numerosi GRIFONI, che ci fanno individuare il motivo di questo raduno: è la carcassa di una pecora. Decidiamo di attraversare il campo e spiare attraverso gli alberi i Grifoni che si azzuffano attorno alla carcassa arruffando le penne ed allargando le ali in posture di minaccia. Uno salta goffamente sulla carogna allungando il collo in atteggiamento dominante, poi altri la spostano di alcuni metri trascinandola dietro delle basse Tamerici tra nuvole di polvere. Un Avvoltoio monaco guarda la scena con apparente distacco; altri, probabilmente già sazi, sono appollaiati sugli alberi attorno. La scena, assolutamente "africana", viene bruscamente interrotta dall'arrivo non di un Leone, ma di un grosso cane pastore, che dopo aver scacciato gli avvoltoi si mette a sbocconcellare i resti della pecora….
  Nel tardo pomeriggio andiamo a cercare i GRILLAI nella campagna attorno a Truijllo. Incontriamo diversi individui, sia in caccia sui campi che posati sui fili, come sempre estremamente diffidenti e sospettosi. Si fa invece avvicinare moltissimo un giovane BIANCONE, che un improvviso e fastidioso vento costringe ad un precario equilibrio sulla sommità di un palo. Più avanti ci imbattiamo in tre diversi gruppi di OTARDE (uno formato da nove individui); i campi sono anche battuti dalle ALBANELLE MINORI (un maschio ed un giovane) e da branchetti di STRILLOZZI che rischiamo più volte di investire.

Capovaccaio

Sabato 10 Agosto

  L'ultima mattinata a Monfrague la trascorriamo sul Rio Almonte. Spostandoci tra le rocce affioranti, risaliamo il corso del piccolo torrente attraverso una splendida gola boscosa, accompagnati dal rumore dei campanacci di un gregge di pecore. Come in altre occasioni, troviamo numerosi i segni di presenza della LONTRA: escrementi e resti di gamberi sono sparsi praticamente dappertutto
  Dopo un BIANCONE che volteggia a lungo contro le chiome degli alberi, un altro grosso rapace scivola sopra il bosco, mostrando le tonalità fulve del corpo. E' una giovane AQUILA DEL BONELLI, fa alcuni volteggi prima di sparire dietro gli alberi. Altri rapaci solcano alti la gola del torrente: ancora due BIANCONI, due CAPOVACCAI adulti, un'AQUILA MINORE, un AVVOLTOIO MONACO e quattro o cinque GRIFONI.
  A fine mattinata, scoviamo tra le rocce ed i cespugli di fronte a noi delle MONACHELLE NERE; sono almeno un paio di femmine ed altrettanti maschi. Le prime sono di un caldo ed uniforme marrone cioccolato, i secondi sono invece nero brillante. Tutti sfoggiano sottocoda e gran parte della coda coda di un bianco immacolato, visibilissimo quando svolazzano irrequieti da un posatoio all'altro.
  
  Nel primo pomeriggio, caricati i bagagli e salutati a malincuore Javier e Marisol, iniziamo il lungo viaggio di avvicinamento verso casa…..
  
  Nei due giorni successivi maciniamo chilometri in macchina, non perdendo l'occasione di fare alcune tappe interessanti: nel Parco Nazionale Tablas des Damiels, nella Sierra di Cazorla e Segura e poi in Francia, in Camargue (dove aggiungiamo alla check list un bel FALAROPO BECCOSOTTILE)….. …finchè, purtroppo, arriva il momento dei saluti e degli abbracci.

Grifone
Bruno Caula
bcaula@aliceposta.it