Note:
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L'Havana




Airone azzurro maggiore




Airone tricolore




Amazzoni di Cuba




Ancòn, foresta




Ancòn, palmeto retrodunale




Becchi a formice americani




Civettina di Cuba




Avvoltoi tacchino




costa




Garzetta nivea




Garzetta rossastra




Ibis bianco americano




Killdeer




Martin pescatore americano




Merlo zamperosse




Nitticora capogiallo




Penisola di Ancòn




Picchio di Fernandina




Piuì di Cuba




Smeraldo di Cuba




Todo di Cuba




Totano zampegialle minore




Il Chino

  Cuba: la parola evoca immediatamente, nella mente del viaggiatore, vocaboli come Revoluciòn, Castro o embargo, oppure più semplicemente Rhum, Caraibi o Belle fanciulle
  Molto meno immediato è il collegamento con parole come Natura, Ambiente e Birdwatching; eppure, agli occhi del birder-viaggiatore, Cuba rivela un patrimonio naturale per molti versi inaspettato ed assolutamente appagante: sono sufficienti alcune ore all’interno di una delle numerose aree protette del paese per capire le eccezionali potenzialità dell’isola dal punto di vista naturalistico.
  In molte zone si è conservato pressoché intatto il patrimonio forestale, ed anche lungo le coste, anche se sempre più minacciate dall’impatto del turismo balneare, sopravvivono ampie zone di lagune salmastre e litorali incontaminati.
  Per quanto riguarda l’avifauna, la presenza di numerose specie endemiche (sono ben 72 i taxa, tra specie e sottospecie, che si possono incontrare solo sull’isola), unitamente a quella di molte specie che giungono qui a svernare dal continente nordamericano, rendono estremamente “appetibile” l’organizzazione di un viaggio a scopo ornitologico.
  La relativa confidenza di molte specie, inoltre, offre la possibilità di buoni risultati sia per chi si cimenta con la fotografia naturalistica tradizionale che, come il sottoscritto, con il digiscoping.
  Se a tutto questo si aggiungono la cortesia e disponibilità della popolazione, nonché la piacevolissima possibilità di alternare binocolo e cannocchiale con bagni ed immersioni in acque cristalline, è facile capire come una vacanza a Cuba possa riservare emozioni impagabili.
  Stimolato da queste prospettive, insieme a Pier Luigi Beraudo e rispettive compagne, ho trascorso nel febbraio 2006 alcuni giorni sull’isola, visitandone la parte sud-occidentale, da l’Havana alla Penisole di Zapata, Ancòn e lungo costa fino a Cienfuegos e Trinidad.

QUANDO ANDARE

  Il periodo migliore per il birdwatching è senza dubbio il periodo compreso tra il tardo autunno (novembre, fine della stagione delle piogge) e l’inizio della primavera (marzo): in questo periodo alle specie residenti si aggiungono parecchi migratori neartici, che compensano più che abbondantemente il numero (in effetti minimo) di specie che raggiungono Cuba solamente durante il periodo riproduttivo, svernando in Sud America. Inoltre, la mitezza dell’ “inverno” cubano rende possibile effettuare escursioni durante tutto l’arco della giornata (cosa impensabile, durante l’estate, nelle ore centrali più calde) e permette di poter fare osservazioni anche all’interno delle aree paludose (invase nei mesi estivi da nugoli di minuscoli quanto affamatissimi “mosquitos”).
  
LOGISTICA
  
  Cuba è probabilmente uno dei paesi al mondo (e sicuramente il primo nel centro e sud america) più sicuri e più facilmente visitabili da un turista occidentale; per questo il modo migliore per apprezzarne appieno le bellezze è noleggiare un’auto (è meno costoso farlo direttamente dall’Italia) e soggiornare nelle “casas particulares”, camere presso privati più che decorose e con prezzi decisamente modici.
  Girando in auto, però, occorre tenere sempre bene a mente che, poiché le autovetture sull’isola sono estremamente poche, le strade sono quasi sempre sconnesse e prive di segnaletica (come abbiamo riscontrato in più di una occasione), e frequentate più che altro da gente a piedi o in bicicletta, carretti trainati da cavalli ed altri veicoli più o meno originali; inoltre anche i distributori di benzina sono pochi e molto distanti tra loro.
  
GLI AMBIENTI NATURALI
  
  In un paese dove non è scontato mettere insieme il pranzo con la cena, la salvaguardia dell’ambiente è comunque diventata una priorità nazionale: nonostante che molte aree siano state “sacrificate” al turismo (una delle principali fonti di reddito dell’economia cubana), moltissime altre sono diventate zone protette, valendo a Cuba importanti riconoscimenti internazionali.
  Durante il nostro soggiorno abbiamo visitato splendidi e ben conservati ambienti naturali, effettuando eccezionali osservazioni sia negli stagni e paludi lungo costa che nelle aree boschive nell’immediato entroterra.
  
- Le paludi salmastre
  
  Percorrendo le strade che portano ad alcune magnifiche spiagge, è facile imbattersi in canali, stagni e paludi circondati da mangrovie e salicornie, sovente piene di uccelli, e dove gli Ardeidi fanno la parte del leone: nello stesso specchio d’acqua si possono osservare insieme in caccia Aironi bianchi maggiori Casmerodius albus, Aironi azzurri maggiori Ardea herodias, Garzette rossastre Egretta rufescens, Garzette nivee Egretta thula, Aironi tricolori Egretta tricolor , Aironi azzurri minori Egretta caerulea e Aironi guardabuoi Bubulcus ibis. Immobili lungo le rive gli Aironi verdi Butorides virescens aspettano le loro prede, mentre nell’acqua bassa si alimentano frenetici diverse specie di limicoli: ai residenti Killdeer Charadrius vociferus, Corriere di Wilson Charadrius wilsonia, Willet Catoptrophorus semipalmatus e Cavaliere collonero Himantopus mexicanus si affiancano alcuni svernanti nordamericani come Totani zampegialle maggiori Tringa melanoleuca, Totani zampegialle minori T. flavipes, Piro piro macchiati T. macularia, Gambecchi americani Calidris minutilla e Corrieri semipalmati Charadrius semipalmatus. Ibis bianchi Eudocimus albus (sia candidi adulti che giovani brunastri) sondano l’acqua con i loro lunghi becchi, mentre sono frequenti il Cormorano doppiacresta Phalacorcorax auritus ed il Cormorano neotropicale P. olivaceus.
  Un incontro comune in questo periodo, lungo i canali ed i mangrovieti, è quello con individui svernanti del grande Martin pescatore del Nordamerica Megaceryle alcyon.
  Nelle aree immediatamente a ridosso degli stagni, tra i cespugli retrodunali, si possono osservare numerose specie di Passeriformi: onnipresenti sono il Mimo settentrionale Mimus polyglottos e la Gracula delle Grandi Antille Quiscalus niger, comuni anche il Merlo di Cuba Dives atroviolaceus, il Merlo spallerosse Agelaius assimilis ed il Piuì di Cuba Contopus caribaeus.
  Molte specie, come detto, sono proprie dell’avifauna nordamericana e vengono qui a svernare: è il caso delle Parule, dalle vivaci livree colorate che si aggirano irrequiete tra i rami come i nostri Silvidi. Tra le più frequenti la Parula gialla Dendroica petechia, quella di Cape May Dendroica tigrina, quella delle palme Dendroica palmarum, la Parula di prateria Dendroica discolor, la Parula golagialla Dendroica dominica e la splendida Parula bianconera Mniotilta varia, dal piumaggio zebrato e che ricorda, nel comportamento, i nostri Rampichini.
  Tra i rapaci (anche se ora inclusi, come tutti gli avvoltoi del Nuovo Mondo, nell’Ordine dei Ciconiformi), un discorso a parte lo meritano gli Avvoltoi tacchino Cathartes aura: con la loro sagoma inconfondibile con le ali sollevate vistosamente a “V”, sovente in gruppi di decine di individui, caratterizzano il paesaggio ovunque si volga lo sguardo all’orizzonte, sia nel centro di L’Havana che sopra le chiome degli alberi di una fitta foresta.
  Tra i Falconiformi veri e propri, la specie più comune è il Gheppio americano Falco sparverius, mentre meno frequenti sono state le nostre osservazioni di Poiana codarossa Buteo jamaicensis, Poiana alilarghe Buteo platypterus, Caracara meridionale Caracara plancus e Sparviere americano Accipiter striatus.
  
- Le aree boschive
  
  Già nelle immediate vicinanze della costa, in stretta continuità con i mangrovieti, molti tratti sono coperti da una foresta di tipo secondario, con uno sviluppo verticale limitato ma estremamente rigoglioso a causa dell’elevata umidità costiera. Tipiche di questi ecosistemi sono le Bromeliacee, che si sviluppano direttamente sui rami principali di altri alberi, e la Palma cana, caratterizzata dal tronco liscio e biancastro.
  Come per tutti gli ambienti forestali, l’incontro con l’avifauna è sovente limitato a fugaci apparizioni ed a canti dalle più disparate tonalità, poco o nulla familiari alle orecchie del birder occidentale; per questo motivo, se si vogliono aumentare le chances di poter osservare le specie più tipiche e sovente elusive, è indispensabile potere usufruire dell’aiuto di una guida locale esperta.
  Tra le specie comunque più facilmente contattabili, tra le chiome più alte o nell’intrico dei cespugli più fitti, si possono annoverare il grande e chiassoso Cuculo lacertiero maggiore Saurothera merlini, la Civettina di Cuba Glaucidium siju dalle abitudini spiccatamente diurne, lo Smeraldo di Cuba Chlorostilbon ricordii, il più comune delle due specie di Colibrì nidificanti, il Piccione capobianco Colomba leucocephala, l’Amazzone di Cuba Amazona leucocephala e l’Ani beccoliscio Crotophaga ani. Tra i Picchi, tutti di dimensioni medio-grandi, è facile l’incontro con il Picchio aurato Colaptes auratus, il Picchio di Cuba Xiphidiopicus percussus ed il Picchio delle Indie Occidentali Melanerpes superciliaris.
  Numerose sono le specie di Passeriformi, e molte di queste si sono dimostrate piuttosto reattive al nostro “pishing”: Vireo occhibianchi Vireo griseus, Vireo di Cuba Vireo gundlachii, Uccello gatto grigio Dumetella carolinensis, Codirosso americano Setophaga ruticilla, la magnifica Tanagra testastriata Spindalis zena, Ciuffolotto di Cuba Melopyrrha nigra, Tordo zamperosse Turdus plumbeus, Golagialla comune Geothlypis trichas, Re dei tiranni stolido Tyrannus caudifasciatus e molte altre ancora.
  
IL PARCO NAZIONALE DELLA PENISOLA DI ZAPATA
  
  La Ciénaga di Zapata si estende per oltre 6.000 kmq nella parte meridionale della provincia di Matanzas; buona parte del suo territorio è costituita da paludi e boschi inondati periodicamente, che formano l’area umida più ricca di fauna e meglio conservata di tutti i Caraibi. Famosa ai più per la Baia dei Porci, luogo in cui nel 1961 le forze anticastriste tentarono uno sbarco finito tragicamente, dopo la rivoluzione è stata oggetto da parte del governo di un intenso programma di tutela ambientale, tanto da essere inserita nella lista delle Zone Umide di Importanza Internazionale secondo la Convenzione di Ramsar, ed essere insignita del titolo di Riserva della Biosfera dell’Unesco.
  La creazione di diverse Stazioni Ecologiche, che si occupano dalla riproduzione in cattività del raro ed endemico Coccodrillo cubano alla conservazione dell’ittiofauna indigena, rende evidente agli occhi del visitatore quanto sentita sia la conservazione della natura unitamente allo sviluppo di un turismo sostenibile, di cui uno dei più convinti assertori è Oreste Martines, da tutti conosciuto come “Chino”. Massimo conoscitore della fauna di Zapata, è promotore di numerose iniziative di educazione naturalistica tra la popolazione locale, oltrechè guida espertissima per i birdwatchers, sempre più numerosi, che arrivano fin qui da ogni parte del mondo.
  Avendo avuto la fortuna di poterlo conoscere durante una sua recente visita in Italia, il “Chino” ci ha accompagnato in alcune escursioni all’interno del Parco, durante le quali abbiamo potuto effettuare ottime osservazioni in zone estremamente suggestive e ricchissime di avifauna.
  
- La Salina
  
  Gli oltre 20 km di strada sterrata che si addentrano in un dedalo di lagune salmastre sino alle antiche saline, offrono la possibilità di assistere ad entusiasmanti concentrazioni di uccelli acquatici: ogni dove si rivolga lo sguardo, è un susseguirsi di gruppi di Fenicotteri americani Phoenicopterus ruber (davvero molto più “ruber” che “roseus”), Folaghe americane Fulica americana, Marzaiole americane Anas discors, Spatole rosate Platalea ajaja, Pellicani bruni Pelecanus occidentalis e Cicogne americane Mycteria americana. Sulle lingue di terra si riposano stormi misti di incredibili Becchi a forbice americani Rynchops niger, Sterne reali Sterna maxima e Sterne maggiori Sterna caspia, mentre le Nitticore capogiallo Nycticorax violaceus attendono con pazienza l’avvicinarsi di un’ incauta preda.
  Il rapace più caratteristico è la Poiana nera comune Buteogallus anthracinus, i cui enormi artigli testimoniano la sua specializzazione nel cibarsi di granchi delle mangrovie. Pure numerosi sono i Falchi pescatori, della chiara sottospecie caraibica ridgwayi.
  
- La Riserva Speciale di Santo Tomas
  
  Questa eccezionale area paludosa, pressoché disabitata, è famosa per ospitare all’interno dei suoi infiniti canneti le tre specie endemiche più rare e minacciate di Cuba, scoperte e descritte solamente agli inizi del ‘900 dal naturalista spagnolo Fermin Cervera. Lo Scricciolo di Zapata Ferminia cerverai, il Rallo di Zapata Cyanolimnas cerverai ed il Passero di Zapata Torreornis inexpectata sono specie “mitiche” per chi, come lo scrivente, da anni le conosce solo per averle viste descritte sui libri di ornitologia.
  E poco importa se, a causa del pochissimo tempo a disposizione, solamente della “Ferminia” (così è conosciuto dai locali lo Scricciolo di Zapata) abbiamo la ventura di udirne il canto: ci è sufficiente essere in questo luogo fantastico, insieme al “Chino” (che per primo, anni addietro, riuscì a fotografare il nido di questa specie), per sentirci completamente appagati….
  Anche del Rallo re Rallus elegans, del Rallo macchiato Pardirallus maculatus e del Voltolino americano Porzana carolina non abbiamo altro che i versi di richiamo, mentre siamo più fortunati con il Pollo sultano americano Porphyrius martinicus e con la Jacana del centroamerica Jacana spinosa, di cui osserviamo alcuni individui, così come del Podilimbo Podylimbus podiceps, uno svasso di piccole dimensioni molto simile al nostro Tuffetto.
  
- La foresta
  
  Anche gli ambienti forestali, nella Penisola di Zapata, sono ben conservati e ricchi di avifauna, e la grande conoscenza del territorio della nostra guida ci ha permesso di poter osservare le specie più caratteristiche e localizzate. Un posto di rilevo lo merita il Todo di Cuba Todus multicolor: il canto davvero molto particolare permette di localizzare questa specie dai colori brillanti eppure così mimetici nell’intrico del verde della vegetazione: estremamente confidente ed in perenne movimento tra i rami, sembra uscito direttamente da un cartone animato….
  Anche il Trogone di Cuba Priotelurus temnurus, altro endemismo ed uccello nazionale rappresentato su monete e banconote, unisce un canto inconfondibile ad un piumaggio dai colori sgargianti, per cui diventa non troppo difficile localizzarlo in bella mostra su qualche alto albero. Ben più complessa invece è la ricerca del Colibrì di Elena Mellisuga helenae, che con i suoi 6 centimetri di lunghezza è il più piccolo rappresentante dell’avifauna mondiale. Anche lui endemico di Cuba e piuttosto raro e localizzato, ci piomba addosso all’improvviso come un grosso calabrone dai colori iridescenti per poi lanciare dalla cima di un ramo un canto più simile al ronzio di un’ape che al canto di un uccello, cui ben si addice il nome anglosassone di Bee Hummingbird.
  Negli stessi istanti, la fortuna ci vuole sorvolati dal passaggio di un vociante Astore di Gundlach Accipiter gundlachi, rapace in pericolo di estinzione ed incontrato raramente anche dal nostro “Chino” che, nei giorni successivi, ci farà sapere di avere individuato proprio in quell’area un nuovo territorio occupato.
  Altre due specie endemiche e localizzate si vanno ad aggiungere alla nostra check list, e sono il Picchio di Fernandina Colaptes fernandinae, al centro di un recente programma di studio e monitoraggio, e la variopinta Tortora quaglia testazzurra Starnoenas cyanocephala, dalle abitudini terricole e che fatichiamo non poco a rintracciare nel fitto della foresta.
  Una moltitudine di Passeriformi, dal Piuì di Cuba Contopus caribaeus al Pigliamoschini grigiazzurro Polioptila cerulea al Tordo acquaiolo fornaio Seiurus aurocapillus rendono interessante ogni albero o cespuglio su cui capita di puntare binocoli e cannocchiali, facendoci letteralmente trasalire ad ogni richiamo o frullo d’ali.
  
INFORMAZIONI E INDIRIZZI UTILI:
  
Internet:
  
  Varie ed esaustive sono le informazioni di carattere generale che si possono raccogliere in rete su Cuba tramite un qualsiasi motore di ricerca: sono invece per ora molto pochi, e non molto approfonditi, i siti che riguardano nello specifico di natura ed avifauna; tra questi
http://www.camacdonald.com/birding/carcuba.htm http://www.bsc-eoc.org/links/links.jsp?page=l_cam_cu http://www.birdlife.org/worldwide/national/cuba/index.html http://www.birdingcuba.com

Per la check list dei nomi in italiano, abbiamo seguito il "Repertorio italiano dei nomi degli uccelli - parte prima: Struthioniformes Psittaciformes" di C.Violani e F.Barbagli [Avocetta 2006, 30 (n.sp.): 5-65], "Una nuova check list per il Paleartico Occidentale" di M.Sighele et al. [QB 2003, 10] e "I nomi in lingua italiana degli uccelli di tutto il mondo" di R. Massa [Ed. Lybra Immagine, 2000].


Libri:
Muovendosi per conto proprio, indispensabile e ricchissima di informazioni la Guida Routard de “Il Viaggiatore” routard@touringclub.it
Per il birdwatcher, è necessaria la guida “Birds of Cuba” di O.H.Garrido e A.Kirkconnell (Helm Field Guides): le tavole disegnate non sono di eccelsa qualità, ma testi e carte distributive sono precise e di grande aiuto.
In italiano, esiste il libretto “Cuba: piccola guida alla Natura dell’Isola” di M.Ravasini (Il Fadabbio Editore, Reggio Emilia).

Indirizzi:
Da non mancare, ovviamente, una visita di uno o più giorni al Parco Nazionale della Ciénaga di Zapata, con la guida esperta del “Chino” Oreste Martinez chino.zapata@gmail.com Carretera a Playa Larga, Km 26, Ciènaga de Zapata, Matanzas.
Per dormire e mangiare eccezionali aragoste e spezzatini di coccodrillo, rivolgersi a Enrique Rivas Fente, Playa Larga (Caleton) tel 045-987178 / 987354.

RINGRAZIAMENTI

Un grazie di cuore all’amico Oreste Martinez “Chino”, per la cortesia e la disponibilità con cui ci accolti, sperando un giorno di poterci riabbracciare, ed un grazie particolare a Pier Luigi Beraudo, insostituibile compagno di viaggi, per la rilettura critica del testo ed alcune foto di ambiente.


Trinidad




Airone azzurro minore




Airone verde




Ancòn, cenote




Anolis porcatus




Ani beccoliscio




Bromeliacea




Colibrì di Elena




Fenicotteri americani




Fenicottero americano




Garzetta rossastra, white f




Gheppio americano




Ibis bianco imm e Cavaliere collonero




Laguna salmastra con Ardeidi




Trogone di Cuba




Mimo settentrionale




Parula golagialla




Picchio aurato




Piro piro macchiato




Punta Perdìz




Spatola rosata




Totano zampegialle maggiore




Zapata, Palma cana




il meritato relax...



Bruno Caula
bcaula@alice.it