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Testo e foto di Paolo Marotto
hcmarott@tin.it

Camargue e la Crau
3-5 gennaio 2005

Note:
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Era da un molto tempo che non visitavamo più questa zona della Francia posta alle foci del Rodano ma quest'anno c' eravamo proposti alcuni obbiettivi ben precisi - Calandro Maggiore e Aquila Anatraia Maggiore- e la Camargue aveva le carte in regola per regalarci qualche soddisfazione.
Partiamo come sempre di buon'ora, praticamente in piena notte, per essere sul posto alle prime luci dell'alba .

L'equipaggio è composto da Igi Beraudo, Bruno Caula e il sottoscritto, prima tappa l'Etang de Entressen situato all'estremità orientale della piana della Crau.
Purtroppo il mistral, vento fortissimo di nord-overst, caratteristico di queste zone, c'impedisce qualsiasi osservazione interessante per l'intera giornata.
Praticamente il primo giorno lo perdiamo così!
Il nostro campo base sarà ad Arles, che raggiungiamo nel pomeriggio.
Ritemprati da un'abbondante cena e da qualche birra, trascorriamo la sera a progettare il nostro prossimo giorno di bw tra carte geografiche e check list.
La Camargue e le foci del Rodano offrono centinaia di spunti interessanti e vorremo avere più tempo a disposizione, purtroppo però la vastità del territorio c'impone delle scelte.

La Camargue

04 gennaio 2005

Passeremo da Saline de Giraud, e costeggiando il Rodano sulla sponda destra raggiungeremo plage d'Arles, poi risaliremo nuovamente verso Tour du Vallat.
Il vento è decisamente calato, fa piuttosto freddo ma una fantastica giornata di BW ci attende.
Nei pressi di La Palissande ci fermiamo.
L'alba in Camargue è uno spettacolo stupendo e non tradisce mai le aspettative: voli di Cigni reali solcano il cielo rosso-arancio e i Fenicotteri si muovono lentamente tra guizzi di luce radente.
Centinaia di Piovanelli pancianera e Gambecchi sonnecchiano sui banchi di limo, due Volpoche si nutrono con il loro caratteristico movimento del capo.
A Tour du Vallat osserviamo anatre di superficie e tuffatrici, Beccaccini, Gambecchi e una Cicogna nera in volo.
I Falchi di palude sorvolano i canneti gettando lo scompiglio tra le Folaghe.

Si prosegue risalendo verso nord. Passiamo l'area de La Capeliere, che visiteremo domani, e giungiamo in una baia in prossimità di Capane Blanche.
Qui centinaia di Moriglioni e Morette sostano a poche decine di metri dalla riva.
Osserviamo alcuni Svassi piccoli e Fistioni turchi più una femmina di Orchetto marino.
E poi eccola finalmente! Una stupenda Aquila anatraia maggiore si lascia ammirare abbastanza a lungo, prima posata su un ramo ai lati della strada e poi in volo a pochi metri da noi.
Partiamo ora alla ricerca dei Cigni minori segnalati in zona.
Una breve sosta sull'altana posta nei pressi di Mas d'Agon e poi riusciamo a scorgere in volo i Cigni minori a gran distanza, nella zona dei Maras de la Grand Mar.
Decidiamo di attendere il tramonto sul molo di S.Maries de la Mer, naturalmente facendo un po' di birdwatching sul mare!
Le nostre aspettative non sono deluse, scorgiamo due Gazze marine posate al largo, e centinai di Svassi maggiori, mai visti tanti insieme …sul mare!

05 gennaio 2005

Decidiamo di dedicare la prima parte della giornata ancora al bw sul mare; ci spostiamo questa volta alla foce del Piccolo Rodano, nei pressi di Tiki.
Dal molo osserviamo anatre tuffatrici in volo, ancora Svassi maggiori e altre Gazze marine.
Si riparte alla volta della Diga di S.Marie .
Lasciamo l'auto e procediamo a piedi sull'ampia strada sterrata piuttosto trafficata.
Tra biciclette, cavalli , cani al guinzaglio e qualche imbecille in vena di bravate fuoristradistiche, procediamo lungo la strada-diga con i nostri cannocchiali in spalla.
Un Fenicottero molto confidente si lascia fotografare ed ammirare a lungo.
Più avanti inizia il regno incontrastato dei limicoli.
Osserviamo decine di Chiurli, Piovanelli pancianera, Gambecchi, Pivieresse e Piro piro e poi ancora Aironi, Garzette e Fenicotteri.

Il programma che ci siamo proposti prevede anche una sosta alla Riserva de la Capeliere.
Qualche acquisto inevitabile (libri e souvenir naturalmente ornitologici) e poi raggiungiamo il valido capanno d'osservazione sopraelevato.
Da qui abbiamo un'ottima visione dell'ampia zona umida posta all'interno dell'oasi, decine di Alzavole sostano al riparo dei canneti lontano dagli spari dei cacciatori.
Un Beccaccino viene a posarsi in pratica sotto ai nostri piedi, così vicino che non riusciamo ad inquadrarlo nei nostri cannocchiali.
Il tempo stringe ma volevamo dedicare ancora un po' di attenzione all'osservazione dei passeriformi nei campi circostanti.
Ci spostiamo quindi nella zona di Mas D'Agon.
L'ambiente qui è caratterizzato da campi coltivati intercalati a fragmiteti (soprattutto lungo i canali) e a piccoli appezzamenti di incolti.
Lungo i corsi d'acqua ascoltiamo il caratteristico richiamo dei pendolini e riusciamo anche ad osservarne grandi voli di Strillozzi e Fanelli; nei campi Allodole e Saltimpali.


La piana della Crau

Sulla strada del ritorno visto le ottime condizioni meteo, (assenza di vento) decidiamo di rimetterci alla ricerca del Calandro maggiore nei dintorni della discarica d'Entressen.
Sappiamo che qui sverna, ormai quasi regolarmente, un piccolo contingente di questo raro anthus e non possiamo assolutamente perdercelo!
Iniziamo a battere a tappeto i campi erbosi, ambiente d'elezione della specie.
Bruno riesce a scovare il gruppetto di calandri mentre si ciba a terra insieme con un gruppo di Pispole.
I Calandri maggiori sono veloci quando camminano e ricordano molto nell'andatura i limicoli.
In volo emettono un caratteristico verso che assomiglia a quello del passero domestico. Non ce li dimenticheremo più i "nostri" calandri maggiori in fondo erano proprio loro l'obbiettivo da centrare in questo viaggio.
Osserviamo ancora molte Pavoncelle, Pivieri dorati, un'Averla maggiore meridionale, Poiane e decine di stupendi Nibbi reali che si alimentano nei pressi della discarica (una delle più vaste d'Europa).
Qua e là rapidi voli di fringillidi, Allodole e Tottaville, Tordi bottacci, sasselli e Cesene, Pispole, Saltimpali e ancora tra i rapaci, un'Albanella reale e un Falco pellegrino e più in là qualche Airone guardabuoi.
Puntiamo un'ultima volta i cannocchiali verso il deserto pietroso della Crau alla ricerca delle galline prataiole ma non ne riusciamo a scorgere e la sera ormai sta avanzando!
Per avvicinare questa specie dovremmo ritornare un'altra volta… e in fondo questo è proprio quello che ci auguriamo!